In una tavola rotonda online organizzata dall’ABT, rappresentanti di banche e gestori patrimoniali si sono confrontati sulle sinergie da sviluppare, in particolare alla luce delle nuove esigenze normative e dei macrotrend che stanno impattando il settore finanziario

Ticino Welcome, Dicembre 2022. Articolo a cura di Franco Citterio, Direttore ABT

Affinché la piazza finanziaria ticinese rimanga solida e competitiva, è necessario che i principali attori del settore collaborino in modo efficace. Il rapporto tra banche e gestori patrimoniali assume in quest’ottica un’importanza particolare considerato che, storicamente, la presenza dei gestori in Ticino ha un peso maggiore rispetto alle piazze finanziarie di Zurigo e Ginevra. In questi mesi il dialogo tra banche e gestori si è intensificato a causa di un imminente cambiamento delle normative: l’anno prossimo i gestori patrimoniali dovranno essere autorizzati dalla FINMA per poter svolgere la propria attività e continuare ad operare con le banche depositarie. Un obbligo inserito nell’ambito della LIsFi, la legge sugli istituti finanziari introdotta con l’obiettivo di dotarsi di una regolamentazione e di una vigilanza uniformi. La LIsFi entrerà in vigore in modo definitivo il 1. gennaio 2023. Per ottenere l’autorizzazione, i gestori patrimoniali e i trustee devono rispettare vari requisiti finanziari, organizzativi e in materia di personale. Importante precisare che la vigilanza sul rispetto delle condizioni di autorizzazione non viene esercitata direttamente dalla FINMA, bensì da uno dei 5 OV (organismo di vigilanza) preposti, i quali a loro volta vengono autorizzati dalla FINMA e sottostanno alla sua vigilanza.

Il rapporto tra banche e gestori, in particolare alla luce dell’autorizzazione FINMA, è stato al centro di una tavola rotonda organizzata lo scorso 19 ottobre dall’Associazione Bancaria Ticinese per favorire il dialogo costruttivo tra due attori fondamentali della piazza. Dal confronto è emerso che la collaborazione negli ultimi anni è rimasta solida anche a fronte delle diverse crisi vissute dal settore finanziario in Svizzera e in Ticino. Il numero di gestori patrimoniali nel nostro cantone non solo non è calato, ma è addirittura aumentato: un trend spiegabile con l’esigenza da parte della clientela facoltosa di avere una consulenza indipendente.

Verso una maggiore professionalizzazione del settore

Dai dati pubblicati lo scorso luglio dalla FINMA risulta che 661 tra gestori e trustee non chiederanno la licenza: numeri che dimostrano come una certa selezione sia già avvenuta nella fase iniziale, con circa il 25% dei gestori presenti in Svizzera che non continueranno la propria attività. Come sottolineato durante la tavola rotonda ABT, per i gestori questo cambiamento normativo ha rappresentato da un lato un carico amministrativo aggiuntivo, ma dall’altro un’opportunità per analizzare la struttura della propria società e nel caso migliorarla.

Osservando la situazione a livello nazionale, solo pochi gestori esterni hanno mandato il dossier all’Autorità di vigilanza con un certo anticipo e questo ha provocato una forte accelerazione con l’avvicinarsi della scadenza, creando rallentamenti nel disbrigo delle pratiche da parte della FINMA. Tuttavia in Ticino la situazione è decisamente migliore rispetto al resto della Svizzera ed è probabile che non vi saranno particolari ritardi per i gestori ticinesi poiché questi si sono mossi con il dovuto anticipo. Inoltre, i gestori attivi in Ticino dispongono in media di strutture più organizzate rispetto alla Svizzera tedesca, dove sono più diffuse micro realtà di gestione patrimoniale.

Nel corso dell’evento ABT uno dei punti toccati è stato l’atteggiamento delle banche nei confronti dei gestori che al 31.12.2022 non saranno in grado di dimostrare di aver quantomeno caricato il dossier di autorizzazione sul portale della FINMA. Su questo punto lo spazio di manovra per le banche è molto ridotto e la FINMA è stata chiara: dal 2 gennaio 2023 gli istituti bancari non potranno più accettare istruzioni dai gestori (non autorizzati) su conti dei loro clienti. Va precisato che questa eventualità non impedisce al cliente di trasmettere gli ordini direttamente alla banca.  

Non solo normative: sinergie a livello amministrativo e tecnologico

La tavola rotonda ABT è stata un’occasione per valutare possibili sinergie tra banche e gestori anche al di fuori del contesto normativo. Le banche supportano già i gestori in diversi ambiti, ad esempio mettendo a disposizione sistemi IT, piattaforme tecnologiche, prodotti finanziari sempre più complessi e il relativo materiale informativo. Proprio pensando alle nuove tecnologie, sarebbe auspicabile che in futuro i software utilizzati dai gestori siano in grado di dialogare meglio con i sistemi usati dalle banche, automatizzando il più possibile lo scambio di informazioni. Questo andrebbe a migliorare anche la sicurezza informatica, un tema molto delicato per tutti gli attori del mercato finanziario.

Pensando ad ulteriori sinergie da implementare, un’altra area di sviluppo concerne le pratiche legate alle norme antiriciclaggio, che attualmente prevedono doppioni fra gestore e banca. Durante l’evento ABT sono stati ipotizzati diversi scenari per semplificare le procedure: tra questi la delega alla banca di aspetti specifici per i quali essa è più attrezzata, ad esempio nell’ambito delle sanzioni e delle operazioni connesse. Infine, sempre a livello amministrativo, per i gestori che operano con diverse banche sarebbe più semplice che gli istituti si dotassero di procedure di onboarding standardizzate: in questo caso sarebbe interessante aprire un dialogo con Swissbanking. Uno snellimento delle procedure andrebbe a beneficio tanto della banca quanto del gestore.