In un clima di collaborazione tra istituti bancari, solidi e uniti in questi mesi difficili, si è svolta lunedì 22 giugno l’Assemblea annuale ordinaria dell’Associazione Bancaria Ticinese (ABT), un momento in cui è stato possibile riflettere sulla situazione della piazza finanziaria, formalizzare i cambiamenti in atto e annunciare il nuovo calendario di eventi della nostra Associazione che, ricordiamo, quest’anno festeggia un secolo di storia.

Rinnovata la Presidenza e nominati i nuovi membri del Comitato esecutivo

I delegati delle banche associate hanno proceduto a formalizzare il rinnovo della carica di Presidente: all’unanimità i soci hanno confermato Alberto Petruzzella per i prossimi tre anni. Sono inoltre stati scelti i tre membri a rotazione che nel prossimo triennio faranno parte del Comitato esecutivo ABT: si tratta di Andrea Bergamini (LGT Bank), Flavio Quaggio (Banca Zarattini) e Stefano Resinelli (Società Bancaria Ticinese). Sono stati inoltre riconfermati Fabrizio Cieslakiewicz (Banca Stato), Luca Cimasoni (Federazione Banche Raiffeisen Ticino e Moesano), Vittorio Cornaro (Cornèr Banca), Mauro De Stefani (BPS Suisse), Ettore Bonsignore (Julius Bär), Marzio Grassi (Credit Suisse), Luca Pedrotti (UBS) e Franco Polloni (EFG Bank).Un anniversario segnato dalla pandemia di Coronavirus che ha causato il blocco quasi totale delle attività commerciali e non. Il settore bancario è stato chiamato a fare la sua parte nel momento di crisi. Come ha sottolineato il Presidente Alberto Petruzzella nel suo discorso ai soci, «le banche hanno risposto presente e hanno garantito alle aziende in tempi brevissimi e con efficienza svizzera la liquidità necessaria». Il Governo federale ha definito il settore bancario come critico e strategico per la nazione: per questo le banche non si sono fermate, continuando a lavorare, pur con tutte le limitazioni e cautele del caso, per garantire i servizi di base al Paese. Il Presidente ha aggiunto che anche la crisi sanitaria è stata gestita al meglio: i casi positivi nelle banche sono stati molto limitati.

Lugano Banking Day: evento rimandato il 26 ottobre al LAC

Dopo un avvio ricco di eventi, la pandemia di Coronavirus ci ha obbligato a ripensare il calendario: a malincuore abbiamo dovuto rimandare il Lugano Banking Day, la conferenza prevista lo scorso 30 marzo che aveva suscitato un grande interesse con oltre mille iscritti. Fortunatamente è stato possibile trovare una data alternativa: l’ABT ha il piacere di annunciare che, compatibilmente con l’evoluzione positiva della situazione sanitaria, il Lugano Banking Day si terrà il prossimo 26 ottobre al LAC di Lugano. Il programma dell’evento, organizzato insieme al Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) in collaborazione con la Città di Lugano, rimane invariato. La conferenza prevede la partecipazione di relatori di caratura internazionale provenienti dal mondo politico, istituzionale e finanziario: il Consigliere federale Ignazio Cassis, il CEO di UBS Group Sergio P. Ermotti, il CEO di Zurich Group Mario Greco e Thomas J. Jordan, Presidente della Banca nazionale svizzera. I temi saranno legati al futuro della piazza finanziaria: politica monetaria, innovazione, sostenibilità e relazioni internazionali. Sarà inoltre proiettato un filmato sul settore bancario ticinese realizzato dalle Teche RSI. Oltre al Lugano Banking Day ci saranno altri eventi durante il periodo autunnale: convegni, conferenze e mostre arricchiranno l’ultima fase dei festeggiamenti per il Centesimo. Un occhio di riguardo verrà inoltre dedicato alla formazione, tema di importanza imprescindibile anche in ambito finanziario, dove il Centro Studi Villa Negroni rappresenta da trent’anni un punto di riferimento.

Verso una piazza più sostenibile e digitale

Sostenibilità e digitalizzazione erano due priorità della piazza ben prima della pandemia, ma con le limitazioni imposte dal lockdown e l’aumentata consapevolezza dell’importanza di una società che valorizzi le persone e l’ambiente, questi due temi hanno acquisito un’importanza ancora maggiore. Lo smart working è uno degli esempi più significativi della digitalizzazione: è stato implementato in tutta la Svizzera e i collaboratori del settore bancario sono stati particolarmente coinvolti in questo approccio lavorativo. La via da percorrere è quella di un’integrazione dello smart working che rispetti le esigenze tanto della banca quanto del collaboratore. Per quanto riguarda la sostenibilità in ambito finanziario, lo studio annuale di Swiss Sustainable Finance ha rivelato come quest’anno la percentuale di investimenti sostenibili sul totale degli asset gestiti in Svizzera sia aumentata del 62%, superando quota mille miliardi di franchi. Un interesse non più prerogativa esclusiva degli investitori istituzionali, come le casse pensioni, ma anche della clientela privata ed in particolari delle giovani generazioni, sempre più sensibili su queste tematiche.

Crediti COVID-19

La piazza finanziaria ha reagito bene alla crisi causata dal blocco delle attività economiche. Inoltre con il piano di aiuti elaborato dal Consiglio federale, gli istituti bancari hanno potuto contribuire al sostegno all’economia reale concedendo crediti speciale alle imprese in crisi di liquidità. I crediti COVID-19 finora concessi dalle banche in Ticino sono circa 10’000 per un totale di 1.2 miliardi di franchi. Dopo la forte crescita registrata nelle prime settimane di lockdown, la richiesta di finanziamenti da parte delle piccole e medie imprese si è stabilizzata.I dati a livello svizzero, appena pubblicati dalla SECO, sono pari a circa 125’000 crediti per un totale di quasi 15 miliardi di franchi. Tenuto conto della quota sul PIL nazionale, il Ticino è il Cantone con la più alta percentuale di crediti concessi (7.9%).I settori che hanno ricorso maggiormente ai crediti COVID-19 sono il commercio (22%), l’edilizia (17%), l’artigianato (13%), il turismo (11%) e le attività amministrative (11%).La stragrande maggioranza delle richieste di credito proviene da imprese con meno di 10 dipendenti e i limiti concessi sono solo parzialmente utilizzati, segno che molti operatori hanno chiesto liquidità per costituire una riserva da utilizzare in caso di persistenza della crisi economica. Da notare infine come diverse società abbiano già cominciato a rimborsare i prestiti richiesti alle banche.