Secondo i dati del KOF, nel mese di marzo si è osservata una nuova lieve diminuzione della quota di istituti bancari che giudicano “buona” la situazione degli affari. Il peggioramento del clima nel settore bancario coinvolge le tre piazze finanziarie elvetiche, seppure in misura diversa: la piazza più negativa risultava quella di Zurigo, mentre apparivano relativamente più positive quella ginevrina e quella ticinese.
Questi risultati riflettono un contesto economico nazionale e internazionale caratterizzato ancora da una crescita moderata, con un’inflazione tornata sotto controllo anche grazie all’ulteriore ritocco del tasso guida da parte della Banca nazionale svizzera. Tuttavia, la prima metà di aprile è stata caratterizzata dall’escalation della cosiddetta “guerra dei dazi”, che ha comportato importanti tensioni sui mercati finanziari. Di conseguenza, le previsioni espresse dagli attori del settore bancario prima di questi sviluppi risultano già superate e, con ogni probabilità, saranno riviste al ribasso nelle prossime indagini.
Il commento del Direttore ABT Franco Citterio
«La recente guerra sui dazi commerciali con gli USA ha colpito tutti i Paesi industrializzati e le conseguenze non sono quantificabili nel momento in cui sono state stese queste note né tanto
meno hanno potuto essere tenute in considerazione nelle opinioni espresse dalle banche nell’ambito della presente indagine del KOF.
Questi avvenimenti in provenienza da oltre Oceano hanno scatenato un’ondata di panico che ha invaso le Borse di mezzo mondo. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un clima di incertezza generalizzata che tende a spostare gli investimenti finanziari verso beni rifugio quali l’oro, salito a quotazioni mai viste, e il franco svizzero “vittima” del proprio successo.
Di fatto un riposizionamento degli investimenti finanziari ha già avuto luogo nel 2. semestre 2024, complice un raffreddamento della congiuntura internazionale. Nel frattempo, i mercati
azionari hanno spinto molto sull’acceleratore e adesso la frenata appare ancora più dolorosa.
Sul fronte creditizio interno è da mettere in conto che accanto ad una diminuzione dei tassi d’interesse, che continua a favorire l’indebitamento, la FINMA raccomanda una verifica accurata delle condizioni prima di concedere un prestito commerciale o ipotecario. Infatti, i timori di una bolla immobiliare sono sempre dietro l’angolo e quindi la prudenza da parte degli istituti bancari è d’obbligo per evitare pericolose derive in caso di un aumento improvviso dei tassi d’interesse.
In conclusione, la domanda di servizi bancari è stabile dopo la situazione eccezionale registrata nel periodo dopo-COVID ma i margini di guadagno ne risentono. Tuttavia, sulla scorta dei
risultati annuali presentati dagli istituti bancari in queste settimane, il quadro complessivo rimane soddisfacente seppur denso di incognite provocate dai recenti avvenimenti evocati sopra.».