Secondo i dati raccolti dall’indagine congiunturale del KOF il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi per il settore bancario ticinese e nazionale: cala il numero di istituti con una buona situazione degli affari e in parallelo, a Ginevra e in Ticino, cresce quello dei negativi. A livello cantonale la domanda nazionale resta positiva unicamente per la clientela privata, mentre quella delle imprese risulta più incerta, peggiora invece la domanda della clientela estera. Negativi anche i risultati relativi alle transazioni sui titoli. Sensazioni negative che, secondo le previsioni, si confermeranno anche nei prossimi mesi.

 

Il Commento del Direttore ABT Franco Citterio

Il conflitto bellico in Ucraina ha sicuramente determinato il commento negativo da parte di numerosi istituti bancari che, anche in misura indiretta, sono toccati da una nuova incognita che va a pesare sulle attività finanziarie internazionali. Interessante anche il confronto con i dati di due anni fa, quando l’esplosione della crisi pandemica toccò mezzo mondo: allora le reazioni economiche furono molto più marcate e i vari grafici della presente indagine ne sono la prova. Un altro aspetto che sta toccando pesantemente le condizioni attuali riguarda l’aumento dei prezzi, prima di tutto delle materie prime e dell’energia. Questi fattori, sommati ad una congiuntura che stava ripartendo dopo la crisi pandemica, avranno un influsso determinante sulla politica monetaria dei principali Paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti. Di conseguenza anche le preoccupazioni delle banche e degli investitori stanno determinando una contrazione dei volumi investiti in borsa e il probabile aumento dei tassi d’interesse cambierà notevolmente il quadro generale nei prossimi anni.

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