La situazione attuale degli affari è ancora giudicata in termini positivi solo a Zurigo. In Ticino, come a Ginevra, sono invece tornate in maggioranza le voci negative. Come già rilevato dalle inchieste scorse, per ora non si avverte un calo della domanda di servizi – anzi la domanda da parte della clientela privata è nuovamente in aumento – permane invece un’involuzione degli indicatori relativi ai volumi, in particolare quelli relativi alle transazioni su titoli per la clientela. Infine migliorano le sensazioni in prospettiva: con un aumento delle voci positive in tutte le piazze finanziarie.
Il commento del Direttore ABT Franco Citterio
«Nel commento del 2. trimestre 2022 abbiamo sottolineato come il conflitto bellico in Ucraina, la questione energetica e le incognite legate all’inflazione abbiano causato un calo borsistico tra i peggiori della storia negli ultimi 50 anni. Nel trimestre in esame, purtroppo, la situazione non è migliorata e quindi anche le prospettive per gli operatori finanziari rimangono negative. L’impatto per i capitali amministrati e, di riflesso, per le transazioni di gestione e sulla negoziazione di titoli è stato devastante per gli investitori e per gli istituti bancari attivi nella gestione patrimoniale. Il peggioramento delle opinioni espresse quindi non può essere che scontato, soprattutto in relazione ai volumi e ai risultati registrati lo scorso anno, marcato da un andamento azionario tra i più favorevoli degli ultimi decenni. Fortunatamente la situazione sul fronte interno rimane più stabile. Privati ed imprese svizzere continuano a richiedere una forte domanda di servizi bancari (es. crediti commerciali ed ipotecari) nonostante i tassi d’interesse che hanno cambiato segno in seguito alla storica decisione della Banca nazionale svizzera di modificare la politica monetaria per contrastare i fenomeni inflazionistici che, se non gestiti con rigore, potrebbero avere gravi ripercussioni per tutta l’economia».