Dai dati raccolti dall’indagine congiunturale del KOF nel corso del mese di luglio emergono segnali contrastanti. Da un lato, il saldo relativo alla valutazione della situazione degli affari è migliorato sulla piazza finanziaria ticinese, grazie alla crescita della quota di istituti che esprimono un giudizio positivo. D’altro lato, emerge un chiaro calo delle voci positive per quanto riguarda l’evoluzione dei risultati in prospettiva. Poco incoraggianti anche le valutazioni riguardo all’occupazione: tornano in maggioranza gli istituti che temono di dover ridimensionare i livelli d’impiego.

 

 

Il commento del Direttore ABT Franco Citterio

«Nel commento del 1. trimestre 2023 abbiamo ricordato il bigbang della fusione tra Credit Suisse e UBS, i cui effetti saranno visibili solo nel tempo ma che toccheranno profondamente il panorama bancario svizzero. Finora sono state annunciate le misure a livello internazionale e rimaniamo in attesa di quelle che determineranno il futuro in Svizzera. Nel frattempo il 2. trimestre in rassegna è stato caratterizzato da un nuovo aumento dei tassi d’interesse che ha avuto un duplice effetto. A breve termine il margine delle banche sulle operazioni di credito ne ha beneficiato, migliorando i risultati d’esercizio.
D’altra parte, tassi più alti significa un freno ai nuovi investimenti aziendali ed ipotecari e quindi si spiega una certa cautela nelle prospettive di crescita degli affari creditizi.
Sul fronte occupazionale le prospettive rimangono molto prudenti anche se sempre più istituti segnalano la mancanza di nuovi profili professionali che possano far fronte al ricambio generazionale dei babyboomer previsto nei prossimi anni. Si tratta di un aspetto decisivo sul quale avremo modo di
ritornare nei prossimi commenti».

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