Banche e imprese unite di fronte alle numerose sfide del mondo economico
Giovedì 11 maggio si è tenuta la terza edizione del Lugano Banking Day, organizzato dall’Associazione Bancaria Ticinese (ABT), in collaborazione con il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE). L’evento è stato dedicato al rapporto tra finanza e imprenditoria, affrontato attraverso il punto di vista di aziende e banche.
Una sostenibilità a vantaggio di tutti
Il Consigliere di Stato Christian Vitta ha esordito ricordando l’importante interconnessione presente tra banche e imprese, che contribuisce allo sviluppo economico del nostro Cantone. Vitta ha poi voluto sottolineare come il DFE abbia individuato nell’innovazione e nella sostenibilità due piste d’azione per favorire una crescita sostenibile e orientata al futuro del tessuto economico e del territorio. In particolare, il tema della sostenibilità tocca da vicino il settore bancario, sia per quanto concerne la sostenibilità interna del settore che l’offerta di prodotti finanziari sostenibili. In questo contesto, le banche attive in Ticino stanno dimostrando grande sensibilità, come emerso anche dallo studio della SUPSI, commissionato dall’ABT, “La sostenibilità nel settore bancario ticinese”, pubblicato nel 2021. Per il Consigliere di Stato il tema della sostenibilità rappresenta un’opportunità: «A fronte di una sensibilità diffusa e di un numero considerevole di iniziative messe in campo, le possibilità di sviluppo del tema sono notevoli e possono rappresentare un’interessante opportunità per l’intero settore, contribuendo alla sua competitività e, di riflesso, all’attrattiva di tutto il territorio».
Anche il Presidente USAM Fabio Regazzi ha toccato il tema della sostenibilità, condividendo una riflessione in merito alla regolamentazione per la concessione di ipoteche alle aziende e all’efficienza energetica degli immobili. Regazzi ha espresso preoccupazione in merito alle “Direttive per gli offerenti di ipoteche per la promozione dell’efficienza energetica” emanate da Swissbanking quale autodisciplina nell’ambito della finanza sostenibile. Secondo Regazzi: «Questa autoregolamentazione crea ostacoli e oneri aggiuntivi alle imprese attive in un mercato globale e dipendenti da condizioni quadro favorevoli». Il rischio è infatti quello che queste nuove regole conducano a costi maggiori e a restrizioni nella concessione dei crediti ipotecari, che rappresentano la forma di finanziamento più diffusa per le piccole e medie imprese.
Il Presidente ABT Alberto Petruzzella ha affermato che l’obiettivo di queste nuove direttive è condivisibile in quanto il processo di rinnovamento del parco immobiliare svizzero va incoraggiato. D’altro canto, solo un’implementazione di buon senso, che eviti che le controindicazioni siano più grandi degli effetti benefici che ci si prefigge, potrà avere successo. Il compito delle banche, ha aggiunto Petruzzella, «deve essere quello di consigliare i clienti sul tema della transizione energetica e non complicare loro la vita».
Piazza finanziaria e operazione Credit Suisse/UBS
Il Presidente ABT non ha poi potuto esimersi dal commentare il tema del momento: l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, affermando: «La priorità deve essere quella di garantire il successo di questa operazione, nell’interesse del paese, della piazza finanziaria e soprattutto dei collaboratori e dei clienti della banca». Petruzzella ha poi ribadito che la piazza finanziaria rimane solida: «In Ticino, fatta astrazione per il CS, l’anno scorso le nostre banche hanno registrato buoni risultati. Alcuni istituti hanno festeggiato un anno record. Globalmente, dopo anni di calo e poi stagnazione, l’occupazione globale è addirittura leggermente cresciuta». D’altra parte, il Presidente non ha risparmiato le critiche nei confronti della seconda banca svizzera, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei rischi operata negli scorsi anni.
In conclusione, si è affrontata la questione della regolamentazione da parte della politica. Petruzzella ha sottolineato come il settore bancario sia profondamente eterogeneo, con istituti, che, per via delle loro differenti dimensioni e attività, possiedono necessità diverse. Oltre a ciò, la soluzione per evitare che episodi del genere possano ripetersi non risiede nell’innalzamento della quota di fondi propri delle banche, ma in un’oculata gestione dei rischi: «Dobbiamo assicurarci che le banche facciamo il loro mestiere, gestire rischi, e il regolatore abbia il coraggio e sia dotato dei mezzi per intervenire tempestivamente e incisivamente dove questo non viene fatto».
Panel finale
E’ seguita una tavola rotonda con Vittorio Cornaro, CEO di Cornèr Banca, Lukas Gähwiler, Vice Presidente di UBS Group, Hansueli Loosli, Presidente di Pilatus AG ed Ermenegildo Zegna, Presidente e CEO di Zegna Group, grazie ai quali i numerosi presenti hanno avuto il privilegio di ascoltare opinioni ed esperienze personali di personalità del mondo bancario e imprenditoriale su un ampio ventaglio di temi: dalla storia familiare alla successione in azienda, dalla sostenibilità alla penuria di manodopera, dalle strategie di mercato alle nuove tecnologie.